
scheletro serpente
L’apparato scheletrico dei serpenti è caratterizzato da un elevato numero di vertebre, dalle 100 alle 500 a seconda della specie, a cui sono attaccate il relativo paio di costole mobili, tranne per le vertebre a cui è attaccato il cranio; il numero elevato di vertebre e l’assenza dello sterno consentono una grande flessibilità nei movimenti e la caratteristica locomozione che avviene mediante ondulazioni del corpo in senso orizzontale.
Il cranio, privo di fosse temporali, presenta diverse ossa, una ventina, che compongono la scatola cranica e le mandibole. I rami della mandibola inferiore non sono saldati anteriormente, ma sono uniti da un legamento elastico, in modo che possono allontanarsi tra loro aumentando l’ampiezza dell’apertura della bocca; ciò consente ai serpenti di ingerire intere prede di dimensioni relativamente grandi.
I denti, oltre che dal mascellare, possono essere portati da altre ossa (premascellare, palatino, pterigoideo, mandibola) e il loro numero è variabile. Vi è una certa variabilità nella struttura dei denti, caratteristica delle diverse specie. Essi possono essere pieni, dunque senza alcuna scanalatura, come nei serpenti privi di ghiandole velenifere, quali i boa e i pitoni; possono essere scanalati e orientati all’indietro in modo che le tossine siano canalizzate sulla punta del dente, come nei Colubridi; infine possono essere tubolari, dunque cavi all’interno, portati da un osso mascellare fortemente modificato; quest’ultima è la dentatura più specializzata ed è caratteristica del Viperidi.