Ghiandaia
La ghiandaia è un uccello passeriforme, appartenente alla famiglia dei corvidi. Il nome scientifico della specie, glandarius, deriva dal nome tardo latino utilizzato per designare questi uccelli (come attestato negli scritti di Polemio Silvio), col significato di "produttore di ghiande" (in latino glans), in virtù delle abitudini alimentari di questi uccelli. Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di grossa testa squadrata e allungata con becco forte e conico e penne del vertice erettili che formano una cresta che l'animale alza in caso di eccitazione o interesse. Il piumaggio è inconfondibile: il dorso e il ventre sono bruni, più chiaro il ventre; le remiganti e la coda sono neri, sulle ali vi è una grossa macchia bianca, le copritrici alari sono barrate nere e blu. L'area attorno alle narici, la gola, l'area attorno agli occhi ed il sottocoda sono di colore bianco puro, mentre fronte e vertice presentano penne bianche dalla punta nera. Ai lati del becco è presente un largo mustacchio nero che curva verso il basso fino al margine superiore del collo. Le dimensioni variano dai 32 ai 37 cm di lunghezza per 129-197 g di peso e un'apertura alare di 52-58 cm. Come intuibile sia dal nome comune che dal nome scientifico di questi uccelli, il cibo preferito della ghiandaia sono le ghiande, che costituiscono da sole più della metà della dieta di questo animale e che ne rappresentano la stragrande maggioranza del sostentamento durante i mesi freddi.
APPROFONDIMENTI
La parola garrulus significa “canterino” o “chiacchierone”, questa è l’abilità più straordinaria della ghiandaia, infatti, l’uccello è in grado di spaventare i suoi predatori riproducendo i richiami di altre specie, per esempio dei rapaci. La ghiandaia è in grado di imitare una vastissima varietà di suoni, dai rumori del bosco fino al miagolio di un gatto o al pianto di un bambino.